Covid, il bilancio di due anni di emergenza della Fondazione Marmo: interventi per oltre un milione di euro grazie a una straordinaria raccolta fondi
Carrara, 21 febbraio 2022 – Ecografi, ventilatori, un robot per sanificare gli ambienti, nuovi mezzi di trasporto e dispositivi di protezione per il personale sanitario donati agli ospedali del territorio. E poi ancora pacchi alimentari e tessere prepagate per acquisti nei supermercati distribuite alle associazioni di volontariato per sostenere chi con la pandemia ha dovuto fare i conti anche con le difficoltà economiche.
Da fine febbraio 2020, quando lo scenario quotidiano viene travolto dall’arrivo della pandemia, la Fondazione Marmo indirizza il suo impegno immediatamente nella lotta al Covid19 e il bilancio degli ultimi due anni racconta di uno sforzo straordinario a beneficio di tutta la comunità. Per sostenere nell’immediato gli sforzi di medici e personale ospedaliero i Soci Fondatori hanno pensato di lanciare una raccolta fondi che nel giro di pochi giorni è arrivata a superare 1,2 milioni di euro con le donazioni arrivate non solo dalle imprese del marmo, ma anche dagli altri settori economici e dai singoli cittadini.
“Se le grandi aziende e i soci hanno donato somme importanti, è significativo che anche piccole società e privati abbiano riposto la loro fiducia nella capacità operativa della Fondazione e concesso il proprio sostegno economico per supportare, insieme, il lavoro dei nostri ospedali e degli enti del terzo settore attivi a beneficio della comunità”, commenta Bernarda Franchi, presidente Fondazione Marmo.
La prima azione della Fondazione è stata quella di permettere ai sanitari di compiere in sicurezza il proprio lavoro. Nonostante le difficoltà logistiche dei primi mesi di pandemia mascherine e tute di protezione sono fornite alle RSA, ospedali e case circondariali della provincia, ai diversi corpi delle forze dell’ordine, alle varie associazioni di volontariato attive nel sostegno della popolazione.
Le scuole hanno poi ricevuto 25.000 mascherine al momento della loro riapertura in settembre. Sono poi arrivate le ambulanze per Pubblica Assistenza, Misericordia e Croce Rossa, si sono realizzate nuove sale di terapia intensiva, si è fornito al Nuovo Ospedale Apuano un nuovo macchinario per la diagnostica del reparto oncologico, altrimenti penalizzato dalla priorità della gestione Covid (progetto Volto della Speranza), e di un nuovo robot sanificatore sviluppato dal S. Anna. Le donazioni agli ospedali sono state complessivamente di 930 mila euro.È emersa poi, segnalata dagli enti di volontariato così come dagli uffici comunali, una diffusa fatica sociale a contrastare gli effetti della pandemia.
La Fondazione Marmo ha quindi rivolto il suo sostegno alle famiglie in difficoltà economica con l’acquisto e distribuzione (attraverso la Caritas, il Comune e la Croce Rossa) di tessere per la spesa e la consegna di pacchi alimentari. In cifre l’impegno è ammontato a circa 75 mila euro. Altri 143mila euro sono serviti a sostenere progetti specifici a sostegno delle scuole e per progetti e attività per la ripresa e a sostegno del territorio: dal sostegno alla manifestazione “Torano Notte e Giorno. Residenze artistiche in memoria di Bernardo Rossi”, al progetto “Navigando senza Barriere” dell’associazione Area51 che si occupa di avvicinare alla vela le persone con disabilità fisica e mentale, fino all’organizzazione del Concorso lirico Marmo all’Opera e al sostegno al Maggio Musicale in Piazza Aranci. Un occhio di riguardo è stato dedicato all’istruzione, sia realizzando PCTO con le scuole superiori sia avviando a Carrara il primo Master di Ingegneria Mineraria per le cave di Pietra Ornamentale in collaborazione con Politecnico di Torino.
“L’emergenza Covid 19 ha modificato in maniera urgente azioni e propositi. E’ stato un periodo in cui abbiamo dovuto rispondere con azioni immediate a una situazione eccezionale che ha messo in secondo piano le altre attività strategiche – commenta la presidente Franchi – .E’ evidente che questa eccezionalità non è ancora superata, ma è importante ora pensare a piani di intervento di medio e lungo periodo: la Fondazione nei prossimi mesi e nei prossimi anni vuole impegnarsi per sostenere la ricostruzione educativa, sociale e culturale del territorio”.